A distanza di un mese dalle elezioni regionali, mentre il neogovernatore Polverini è alla prese con l’appassione questione degli "assessori finiani" ed il Pd con gli ancora piu’ appassionanti regolamenti di conti fra correnti, un piccolo album di riassunto delle diverse comunic/azioni tenute durante la campagna elettorale con l’obiettivo (al di là delle scelte di ciascuno avrebbe poi fatto il giorno delle elezioni), di evidenziare che – mentre i problemi che viviamo tutti i giorni si fanno sempre piu’ insostenibili – il dibattito dei salotti televisivi e della politica dei palazzi era completamente assurdo, lontano dalla realtà, dalle contraddizioni reali e ipocriticamente infognato fra "panini" e "rispetto delle regole".
23 marzo – studi sky
All’ingresso degli studi di sky, mascherati dal direttore del tg1 Minzolini ed indossando sandali e costume da bagno, viene distribuito un volantino dal titolo "mentre il paese va a rotoli, l’informazione va al mare" (in riferimento all’inizio sul tg1 dei meravigliosi servizi sulla prova costume) e vengono consengata ad entrambe le candidate delle t-shirt con scritto "oggi non parlo di stronzate, oggi parlo di precarietà" (auspicio ovviamente disatteso, come sa chiunque abbia visto il dibattito)
26 marzo
comitati elettorali polverini e bonino
Nel giro di poche ore, nel giorno della chiusura della campagna elettorale, blitz al comitato elettorale della bonino a trastevere e della polverini al flaminio
nel primo, viene consegnata una copia gigante delle regole di un gioco da tavola, nel secondo vengono invece consegnati una decina di belle rosette al prosciutto
alla bonino è stata consegnata una lettera dal titolo "le regole te le diamo noi, ma adesso parla dei problemi reali" – alla polverini, invece, dal titolo "non pensare ai panini, te li offriamo noi, ma adesso rispondi" nella quale si evidenziavano alcune quesiti ai quali evita con attenzione di rispondere – come i legami con organizzazioni neofasciste o le responsabilità del governo per la crisi
29 marzo
seggio elettorale piazza del collegio romano
dopo cinque minuti dalla chiusura dei seggi, assieme a diversi comitati per il reddito ed armati di minacciosi panini, ci si presenta all’ingresso del seggio, chiedendo di poter entrare comunque, magari usufruendo di un "decreto interpretativo" apposito, e poter votare per SanPrecario, l’unico candidato che si sia interessato sul serio dei nostri problemi