Regionali 2010, una campagna elettorale diversa…

 

A distanza di un mese dalle elezioni regionali, mentre il neogovernatore Polverini è alla prese con l’appassione questione degli "assessori finiani" ed il Pd con gli ancora piu’ appassionanti regolamenti di conti fra correnti, un piccolo album di riassunto delle diverse comunic/azioni tenute durante la campagna elettorale con l’obiettivo (al di là delle scelte di ciascuno avrebbe poi fatto il giorno delle elezioni), di evidenziare che – mentre i problemi che viviamo tutti i giorni si fanno sempre piu’ insostenibili – il dibattito dei salotti televisivi e della politica dei palazzi era completamente assurdo, lontano dalla realtà, dalle contraddizioni reali e ipocriticamente infognato fra "panini" e "rispetto delle regole".


23 marzo – studi sky

All’ingresso degli studi di sky, mascherati dal direttore del tg1 Minzolini ed indossando sandali e costume da bagno, viene distribuito un volantino dal titolo "mentre il paese va a rotoli, l’informazione va al mare" (in riferimento all’inizio sul tg1 dei meravigliosi servizi sulla prova costume) e vengono consengata ad entrambe le candidate delle t-shirt con scritto "oggi non parlo di stronzate, oggi parlo di precarietà" (auspicio ovviamente disatteso, come sa chiunque abbia visto il dibattito)


26 marzo


comitati elettorali polverini e bonino

Nel giro di poche ore, nel giorno della chiusura della campagna elettorale, blitz al comitato elettorale della bonino a trastevere e della polverini al flaminio

nel primo, viene consegnata una copia gigante delle regole di un gioco da tavola, nel secondo vengono invece consegnati una decina di belle rosette al prosciutto

alla bonino è stata consegnata una lettera dal titolo "le regole te le diamo noi, ma adesso parla dei problemi reali" – alla polverini, invece, dal titolo "non pensare ai panini, te li offriamo noi, ma adesso rispondi" nella quale si evidenziavano alcune quesiti ai quali evita con attenzione di rispondere – come i legami con organizzazioni neofasciste o le responsabilità del governo per la crisi

29 marzo
seggio elettorale piazza del collegio romano

dopo cinque minuti dalla chiusura dei seggi, assieme a diversi comitati per il reddito ed armati di minacciosi panini, ci si presenta all’ingresso del seggio, chiedendo di poter entrare comunque, magari usufruendo di un "decreto interpretativo" apposito, e poter votare per SanPrecario, l’unico candidato che si sia interessato sul serio dei nostri problemi

 

Foto

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ministero autogestito delle politiche giovanili – DVD “pirata” al greenwich

 
 
—> giovedì 18 marzo 2010
Ieri sera, dalle 20.00 alle 21.00, fuori dal cinema greenwich (testaccio) sono state diffuse cinquanta buste, intestata "ministero autogestito delle politiche giovanili – campagna per la diffusione della cultura cinematografica", contenenti un volantino ed un dvd con masterizzati cinque lingometraggi usciti negli ultimi anni (fra gli altri, "e morì con un felafel in mano", che ci sembrava quanto mai adatto).
Al termine del volantino "fake" era riportato il seguente testo: i dati cui facciamo riferimento sono reali, così come crediamo lo siano le considerazioni riportate – la iniziativa del Ministero è invece ovviamente inesistente, così come non esistono dipartimenti autogestiti (anche se ci stiamo lavorando) ….e quindi siamo costretti, con un po’ di ironia, a fare da soli….
L’iniziativa, che ha riscosso consenso e divertimento di tutti i presenti, voleva evidenziare diverse cose:
– a fronte della mancanza di politiche sociali reali per i precari, ci organizziamo da soli con pratiche di r-esistenza quotidiana, come quella di scaricare e diffondere fillm
– la c.d. "pirateria" è in realtà uno strumento che consente a moltissime persone lo scambio, la condivisione, lo stimolo della cultura – un dato positivo per la società e paradossalmente (come dimostrano numerose ricerche) anche per l’industria cinematografica e culturale in genere
– i meccanismi di produzione, accesso, diffusione, condivisione della cultura nei "circuiti ufficiali" sono in mano a multinazionali, lobbie, politicanti – inaccessibili nei costi, di scarsa qualità, stantia ed ammuffiti
– scaricare un film non può rappresenta una alternativa ad andare al cinema – al contrario, siamo convinti che vadano incentivate proeizioni aperte e che non sia accettabile il prezzo delle sale sia ormai di dieci euro, relegando l’andare al cinema ad evento "eccezionale"
Sulle bozze dei volantini era riportato anche il contatto facebook "generazione P.", ovvero GenerazionePrecaria, un progetto aperto che in queste settimane sta diffondendo comunic/azioni per la metropoli.
 
 
 
 
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GenerazioneP OnAir 11 Marzo 2010

 

GenerazioneP ON AIR

spazio radiofonico sugli 87.9 FM di R.O.R.

11marzo2010

 

Download MP3

or Play:

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

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27 MARZO 2010 – G E N E R A Z I O N E P. night – l’officina vittorio occupato – PROPOSTA DI ATTIVIVAZIONE

 

 

Perchè il 27 Marzo 2010?

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Percè il sette è il numero sacro per la religione x.

Perchè due piu’ sette fa nove, e nove è tre è alla terza.
E marzo è il terzo mese, e sommando i numeri di 2010 si ottiene ancora un tre.
Ed il tre, si sa, è un numero enigmatico.

O forse perchè quel giorno la luna sarà calante.

O forse,invece, perchè è un giorno come un altro, ma diverso dagli altri. I motivi non mancano, e neppure ci sono.

Di certo, in un weekend segnato da queste benedette elezioni di una rappresentanza politica ormai alla frutta, dove Milioni di panini se la contendono il giustiziero del congiuntivo che invoca l’utilizzo dell’esercito per far rispettare le regole, noi preferiamo invece vivere e rappresentare cosa siamo, cosa facciamo, le nostre ansie e la nostra voglia di divertirci, la nostra ribellione e la nostra quotidiana r/esistenza .

Ogni parola scritta o cantata o pronuncata, immagine disegnata, pensiero evocato, inteliggenza connessa ad altra intelligenza, pensiero ed azione rappresentano atti quotidiani di esistenza
resistente, di negazione di quello che ci vorrebbero imporre e di affermazione di quello che, alle volte faticosamente, facciamo vivere.

Chi andrà a votare, per la prima volta o per l’ennesima volta, e chi non ci andrà, chi per il partito che è sempre il partito e chi per la lista civica o il candidato indipendente che è tutta un’altra cosa, chi per qualche amico candidato perchè comunque lo deve fare, chi annullerà e chi si dimenticherà che quel giorno si votava.

Assieme, quella notte, ma di certo a raccontare un’altra storia da quella di questa ammuffita Politica dei palazzi e dei salotti televisivi.

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“Fuori di casa a 18 anni” – streetperformance a trastevere

Mercoledì 10 Marzo

Oggi pomeriggio, a piazza mastai (in prossimità, peraltro, dell’agenzia giornalistica adn kronos), streetperformance con la rappresentazione della presentazione di un libro (inesistente) dal titolo "18 anni fuori di casa – inchiesta sui bambo…cccioni" edito dalle (inesistenti) "edizioni generazione p.".

Attorno ad un tavolo, dei fantocci raffiguranti il ministro renato brunetta, il sociologo francesco alberoni, lo scrittore federico moccia e l’assessore laura marsilio – la cui "staticità" rappresentava l’incapacità di rapportarsi ai problemi reali che vivono i precari in questa città.

A condurre la rappresantazione, una maschera vivente di bruno vespa.

 http://www.youtube.com/watch?v=poIV9Y39p20

Di seguito il volantino "fake", diffuso per la piazza per circa un’ora, con la collaboraqzione divertita dei passanti. 

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Ufficio Politiche Giovanili sigillato e MarsilioStreetArt

  

Nel giorno in cui viene presentato in campidoglio il risultato del bando per le "comunità giovanili" (emblematica la affermazione di Mollicone: "un bando per combattere la cultura dei centri sociali") compaiono poster di street art raffiguranti il sindaco Gianni Alemanno e l’assessore Luisa Marsilio (politiche giovanili) di fronte a due dei sei CentriInformaGiovani del Comune di ROma, chiusi da circa due anni, e viene trovato sigillato simbolicamente un ingresso dell’Ufficio delle Politiche Giovanili del Comune di Roma"

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Questa mattina, al fianco degli ingressi di due dei sei CentriInformaGiovani in viale irpinia (zona villa gordiani) e via greve (zona magliana), sono comparsi dei poster di street art che rappresentavano il tentativo dell’amministrazione comunale di vantare fantomatiche politiche "a favore dei giovani" attivate dal Comune, scontrandosi con la realtà fatta invece – tanto per fare un esempio – di sportelli di servizio ed informazione per i cittadini fra i 14 ed i 35 anni chiusi da circa due anni per una non precisata "riorganizzazione".

Era raffigurato, infatti, il Sindaco Gianni Alemanno accompagnato dal fumetto "sono qui per inaugurare il nuovo InformaGiovani". A fianco, l’assessore alle politiche giovanili, Laura Marsilio, che timidamente osservava "ehm, mi sono dimenticata di dirti che questi sono uffici fantasma da due anni". A completare ed esplicitare il quadro, un bel fantasmino stilizzato.

Solo in questi giorni, sono uscite due ricerche statistiche interessanti. La prima confermava il dato della disoccupazione giovanile ai massimi europei, in trend di continua crescita ed in discontinuità con il dato generale. La seconda, invece, riguardava il gioco di azzardo e l’impatto crescente che ha fra i giovani entro i trentanni.

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Moccia in cattedra, sui muri della Sapienza il ‘no’ dei precari

"scusa, ma mi chiamo buffone"

comunic/azione nel giorno in cui Federico Moccia presenta il suo nuovo film alla Sapienza

Oggi pomeriggio, nell’edificio del Rettorato dell’università LaSapienza, è prevista la presentazione – alla presenzadi regista e cast – del nuovo film di Federico Moccia, "scusa, ma ti voglio sposare", sequel di "scusa, ma ti chiamo amore".

 

(non si sa bene perchè la lista studentesca "vento di cambiamento" od ilsindacato cisl abbiano deciso di organizzare simile evento, e neppure ci interessa granchè)

Questa mattina, sui muri della città universitaria in prossimità delle sei differenti entrate, sono comparsi dei poster di streeart.

Anzitutto era raffigurato il viso raggiante di federico moccia, affiancato da due fumetti.

Nel primo il nostro si domanda << mentre TU non trovi lavoro da mesi, corri di qua e di là in cerca di crediti, non hai i soldi per andare a convivere con il partner, fai i salti mortali ogni giorno per strappare momenti di felicità, IO vado in giro a parlare dei "ggiovani e l’ammore" di un mondo patinato fatto di voli in elicottero su newyork >>.

(in riferimento alle modalità, assolutamente consuete per qualsiasi coppia, con le quali nel libro il protagonista avanza la sua proposta di matrimonio).

Nel secondo fumetto, il nostro si risponde, in un guizzo di sincerità, "scusa, ma mi chiamo buffone".

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Brunetta’s Street Art

Questa mattina sono comparsi in quindici luoghi della cità
street poster raffiguranti Renato Brunetta
"senza parole", alla scoperta delle realtà
quotidiana
che devono affrontare tantissimi precari
nella nostra metropoli, così distante da quella che sembra emergere
dalle sue dichiarazioni.

teatro Ambra Jovinelli

A fronte di una realtà fatta di camere in affitto al nero a
500euro mensili, di lavori serali di otto ore retribuiti 28 euro, di
nessuna assicurazione in caso di infortuni o di nessuna garanzia per la
malattia, dell’impossibilità d trovare spazi di aggregazione e sviluppo
culturale, del prezzo dei manuali universitari o degli spettacoli a
teatro, della vita dei pendolari o dei fuori sede e del reale
funzionamento dei meccanismo di formazione professionale,
le
affermazioni del Ministro Brunetta sono del tutto paradossali
– e sembra comprensibile sia rimasto senza parole
trovandosi di fronte ai fatti.

La comunic/azione era accompagnata dalla scritta "generazione
P."
, forma sintetica con la quale si può definire ormai un
settore cresciuto all’insegna della precarietà e di un futuro
rubato
.

I luoghi della "comparsa" del Ministro sono stati un call center a
castro pretorio, la libreria feltrinelli a viale marconi, il teatro
india ed il teatro ambra jovinelli, piazza dell’immacolata a san
lorenzo, nei pressi di pub a piazza del politeama ed a vicolo del
bologna a trastevere, il cinema reale, via dei sabelli a san lorenzo, la
stazione dei treni laziali a termini, nei pressi di una pizzeria al
flaminio, lo studentato di valle aurelia, il centro di formazione
professionale di s.paolo ed un istituto tecnico a marconi.

(metropoliroma25febbraio2010)

 

 
Foto
 
 
 
 
 
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…riprendiamoci il futuro!

 ...riprendiamoci il futuro!

 …riprendiamoci il futuro!

Se per qualcuno "precarietà" o "crisi" sono solo parole,
magari da usare in qualche talkshow televisivo per
rimediare qualche voto, per noi sono la sintesi
delle nostra realtà
.

Subiamo, ogni giorno, gli effetti di una precarietà
che ormai rappresenta la cifra delle nostre vite, che
qualcuno sta tentando ri rubarci.

Correre di qua e di là nel tentativo di rendere compatibile
lavorare e studiare. Essere costretti a due lavori, magari con chiamata
all’ultimo memento (e che importa se avevi altri programmi), sempre in
nero e senza permessi o licenze. Subire meccanismi di formazione di
stampo ormai quasi "industriale", fra accumolo di crediti e badge
elettronici. Non poter passare una serata con gli amici, perchè non si
può stare nelle piazze a bere una birra ed i soldi per un locale non ci
sono.  Dover fare salti mortali per andare al cinema od a teatro, o
comprare un disco. Fare i pendolari fra roma e l’hinterland, su trenini
schifosi e pieni come carri bestiame. Essere ridotti a semplici unità di
produzione, sfruttati – corpo e mente – ed usati per il profitto di
altri, sempre piu’ ricchi mentre noi, sul serio, non arriviamo a fine
mese – e neanche spesso possiamo farci di questi conti, perchè  lo
stipendio non sai quando e se arriverà e quanto sarà.

L’impossibilità di avere progetti, di emanciparsi dalle
famiglie (se poi a trentanni ancora viviamo con i genitori, o magari
dobbiamo chiedere un aiuto per comprare una macchina, ci dicono anche
che siamo bamboccioni), di sviluppare relazioni sociali, di esprimere le
proprie capacità e sviluppare le proprie affinità, di un minimo di
tranquillità almeno ogni tanto. Una generazione cui hanno provato a
togliere il futuro.

Una generazione che era condannata alla precarietà,
e che molti credevano avrebbe accettato qualsiasi cosa
tanto ormai ci era abituata.

Una generazione di precari, che, invece, si è scoperta,
giorno per giorno, ribelle ed incompatibile.

Determinata a riprendersi tutto quello che le spetta.

Le strade, riempite dei nostri corpi e delle nostre passioni, negli
ultimi mesi hanno raccontato anzitutto questo.

Vogliamo riprenderci tutto, vogliamo resistere per
vivere, vogliamo sovvertire un sistema sociale che ci sta rubando la
vita.

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Generazione Precaria, Generazione Ribelle!

 

GenerazioneP


GENERAZIONEPrecaria
****************

Correre di qua e di là nel tentativo di rendere compatibile lavorare e studiare.

Essere costretti a due lavori, magari con chiamata all’ultimo momento (e che importa se avevi altri programmi), sempre in nero e senza permessi o licenze.

Subire meccanismi di formazione di stampo ormai quasi "industriale", fra accumolo di crediti e badge elettronici.

Non poter passare una serata con gli amici, perchè non si può stare nelle piazze a bere una birra ed i soldi per un locale non ci sono.

Dover fare salti mortali per andare al cinema od a teatro, o comprare un disco.

Fare i pendolari fra roma e l’hinterland, su trenini schifosi e pieni come carri bestiame.

Essere ridotti a semplici unità di produzione, sfruttati – corpo e mente –
ed usati per il profitto di altri, sempre piu’ ricchi mentre noi, sul
serio, non arriviamo a fine mese – e neanche spesso possiamo farci di
questi conti, perchè lo stipendio non sai quando e se arriverà e quanto
sarà.

La precarietà non è un termine astratto, ma la cifra concreta della nostra condizione quotidiana.

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Generazione Ribelle
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Le esperienze territoriali e metropolitane nei quali i pischelli di diversi quartieri della metropoli si sono autorganizzati per liberare spazi e rivendicarne l’uso pubblico< (ad esempio ad ostia), sviluppare momenti di socialità diversail pomeriggio, la sera, nelle piazze, negli spazi sociali, negli istituti – e denunciare il tentativo di espropriare e militarizzare dei territori (da villa pamphili a trastevere), passando per vertenze che hanno bloccato speculazioni edilizie (il centro commerciale a quattro venti piuttosto che il cambio di destinazione d’uso dello studentato a valle aurelia) fino alle azioni contro il delirio sicuritario con l’oscuramento di telecamere nelle strade di aggregazione, alla produzione dal basso di cultura (mostra, incontri, scrittura creativa collettiva) ed altro ancora.

Le esperienze di autogestione, organizzazione dal basso, riapproriazione di tempi e spazi nelle facoltà e negli istituti che in questi anni si sono moltiplicati, nonostante autoritarismi piu’ o meno espliciti e campagne mediatiche.

Lo sviluppo di una “nuova tipologia” di occupazioni abitative, animate da giovani coppie, studenti fuori sede, pischelli precari (da quella iniziata dal giugno 2008 da un gruppo di precari in rete con collettivi, reti e centri sociali in via di portonaccio36, fino allo studentato autogestito pointbreak occupato pochi mesi fa dagli studenti della sapienza, passando per l’esperienza a centocelle).

L’esplosione, lo scorso anno, travolgente e meravigliosa,
di un movimento che ha visto centinaia di migliaia corpi animarsi e
riprendere strade, piazze, facoltà, scuole – tutti i giorni, giorno per
giorno, dappprima contro i progetti di riforma del ministro Gelimini e
poi, sempre piu’, rivendicando nel complesso il proprio futuro.

Tutto questo ci parla della ribellione che in questi anni abbiamo opposto a quello che speravano avremmo subito in silenzio, cresciuti in una retorica che voleva le lotte qualcosa di vecchio e l’attuale l’unico presente possibile.

Ed invece, così non è stato. Così non poteva essere.

Tutto questo parla di quanto, giorno per giorno, sviluppiamo, ci riprendiamo, liberiamo, facciamo vivere.

Ci avrebbero voluto silenti e precari, ci hanno trovato ribelli e desideranti.
E questo fa paura.

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