Nel giorno in cui viene presentato in campidoglio il risultato del bando per le "comunità giovanili" (emblematica la affermazione di Mollicone: "un bando per combattere la cultura dei centri sociali") compaiono poster di street art raffiguranti il sindaco Gianni Alemanno e l’assessore Luisa Marsilio (politiche giovanili) di fronte a due dei sei CentriInformaGiovani del Comune di ROma, chiusi da circa due anni, e viene trovato sigillato simbolicamente un ingresso dell’Ufficio delle Politiche Giovanili del Comune di Roma"
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Questa mattina, al fianco degli ingressi di due dei sei CentriInformaGiovani in viale irpinia (zona villa gordiani) e via greve (zona magliana), sono comparsi dei poster di street art che rappresentavano il tentativo dell’amministrazione comunale di vantare fantomatiche politiche "a favore dei giovani" attivate dal Comune, scontrandosi con la realtà fatta invece – tanto per fare un esempio – di sportelli di servizio ed informazione per i cittadini fra i 14 ed i 35 anni chiusi da circa due anni per una non precisata "riorganizzazione".
Era raffigurato, infatti, il Sindaco Gianni Alemanno accompagnato dal fumetto "sono qui per inaugurare il nuovo InformaGiovani". A fianco, l’assessore alle politiche giovanili, Laura Marsilio, che timidamente osservava "ehm, mi sono dimenticata di dirti che questi sono uffici fantasma da due anni". A completare ed esplicitare il quadro, un bel fantasmino stilizzato.
Solo in questi giorni, sono uscite due ricerche statistiche interessanti. La prima confermava il dato della disoccupazione giovanile ai massimi europei, in trend di continua crescita ed in discontinuità con il dato generale. La seconda, invece, riguardava il gioco di azzardo e l’impatto crescente che ha fra i giovani entro i trentanni.
Senza dilungarci tanto in analisi, pensiamo che questi due dati, ed il loro ovvio intrecciarsi, la dicano lunga sulle condizioni di vita di tanti precari e precarie nella nostra metropoli, e sulla frustrazione nella quale siamo costretti.
In un contesto di questo genere, pensiamo sia emblematico che uno dei servizi, quello dello sportello di orientamento e servizio Informagiovani, che dovrebbe rappresentare parte delle politiche sociale per i settori giovanili, sia inattivo da quasi due anni.
L’assenza di reali politiche è tale che si arriva a disattivare persino gli insufficienti servizi attivi.
Persone piu’ smaliziatie di noi ci hanno spiegato che la "riorganizzazione" è legata alla volontà di affidare quei servizi ad associazioni piu’ simpatiche all’amministrazione rispetto alle precedenti.
Non sappiamo se sia così. Di certo, ci sorge il dubbio che il Sindaco Alemanno e l’assessore Marsilio abbiano pochi amici, se in due anni ancora non ono riusciti a raggrupparnee di utili.
O forse no, gli amici invece non mancano. Infatti, in questo quadro di inconsistenti politiche sociali, scopriamo invece che l’assessorato guidato dalla Marsilio, a fine gennaio, pubblicava a sorpresa un bando per finanziare delle vaghe "comunità giovanili", in coerenza con quanto disposto dal ministro Meloni.
400.000 euro di finanziamenti pubblici in 12 mesi, assegnati attraverso un bando seminascosto e con neppure tre settimane di tempo dalla apertura alla scadenza, dai riferimenti fumosi, la cui assegnazione viene affidata in via esclusiva ad una commissione tecnica dell’ufficio con punteggi assegnati in funzione di categorie prive di oggettività, e quasi paradossali, quali "la qualità del progetto" o la "efficacia del progetto". .
Un bando che ignora, in sostanza, lo stesso PIANO LOCALE GIOVANI approvato dal Comune di Roma, in concerto con la Regione, non attivando alcuna forma di partecipazione, non coinvolgendo i diversi municipi, non aprendosi realmente all’associazionismo territoriale, non avendo nessuna oggettività e garanzia nei criteri di assegnazione.
Insomma, da una parte si lascia inattivo da oltre due anni uno dei pochi servizi già previsti e dall’altra si istituiscono bandi che sembrano essere all’insegna della peggiore politica clientelare (speriamo che almeno qualcuno dei progetti approvati faccia eccezione), senza contare l’elogio asettico ed ipocrita della "cultura del merito", la "riscoperta della tradizione" e il continuo elogio dell’esperienza degli oratori del quale è infarcito il breve testo del bando.
Anche per questo, forse, nella notte un gruppo di precari ha sigillato (chiave spezzata e silicone, con la maestria dei tempi di scuola) simbolicamente uno degli ingressi dell’Ufficio delle Politiche Giovanili del Comune di Roma, in largo loria sulla cristoforo colombo.
Una comunic/azione simoblica, certo (era possibile accedere dall’altro ingresso, ed aprire con facilità la porta dall’interno). Ma che vuole dichiarare con la certezza del gesto che la situazione nella quale siamo costretti a vivere non è accettabile, così come non è accettabile che le politiche messe in campo dalle istituzioni siano inefficace quando non clientelari.
E che questa "GenerazionePrecaria" (non a caso, la comunic/azione è stata accompagnata da stencil generazione P.) cui apparteniamo, e che forse qualcuno si sarebbe aspettato fosse ormai abituata a tutto, è invece determinata a riprendersi tutto quello che le spetta.
A riprendersi il futuro, che certo non continueremo a cercare nel sogno di qualche lotteria.